Sono disabile: ecco come ho realizzato il mio sogno
Sono disabile , ho perso l’uso degli arti inferiori ma non la voglia di vivere e fare quello che mi è sempre piaciuto. I motori mi hanno reso paraplegico ma mi hanno anche ridato l’opportunità di riprendere in mano la mia vita e di aiutare gli altri.
LA “FINE”: L’IMPULSO ALL’INIZIO DI UN SOGNO
Tutto ebbe inizio il 3 marzo 2013 avevo ventitre anni e durante una gara di enduro country a Sacile, una fatidica caduta mi provoca una grave rottura alla quarta e quinta vertebra che comporta una lesione al midollo spinale.
Presto giunge la tragica notizia: sarei rimasto paraplegico.
Sette mesi di ricovero ospedaliero, una dura prova per me e per la mia famiglia, ma invece di abbatterci, ci rimbocchiamo le maniche e affrontiamo questa nuova sfida.
Devo ri-imparare a spostarmi, muovermi, lavarmi, vestirmi e andare in bagno!
Tutto ciò può sembrare scontato nella quotidianità di ciascuno, ma per me diventa una scalata per riconquistare la mia autonomia, la mia normalità pur in una diversa condizione.
Già questo può sembrare un obiettivo di vita irraggiungibile per un paraplegico, ma a me ciò non basta, non mi accontento, non mi sento appagato.
In me arde la passione per i motori, l’incidente in moto anzichè spegnerla, la alimenta.Il mio sogno è tornare a provare quelle intense emozioni che solo la moto può trasmettermi.
E’ durante l’esperienza ospedaliera, che comincio a coltivare il desiderio di agire anche a favore degli altri disabili. All’epoca non avevo le idee ben chiare sul cosa e come fare.
Un’esperienza che mi ha fatto riflettere?
A Milano presso Unità Spinale Unipolare Niguarda, ho ottenuto la patente guida B speciale . Il fatto straordinario è che sono riuscito a coinvolgere molti altri ricoverati con disabilità che hanno voluto farsi la patente. Non si era mai visto un numero così elevato di neo patentati!!
Un traguardo che mi ha portato soddisfazione e impulso a fare ancora di più, e mi ha aiutato a capire il percorso che dovevo intraprendere.
LA “FINE”: L’IMPULSO ALL’INIZIO DI UN SOGNO
Tutto ebbe inizio il 3 marzo 2013 avevo ventitre anni e durante una gara di enduro country a Sacile, una fatidica caduta mi provoca una grave rottura alla quarta e quinta vertebra che comporta una lesione al midollo spinale.
Presto giunge la tragica notizia: sarei rimasto paraplegico.
Sette mesi di ricovero ospedaliero, una dura prova per me e per la mia famiglia, ma invece di abbatterci, ci rimbocchiamo le maniche e affrontiamo questa nuova sfida.
Devo ri-imparare a spostarmi, muovermi, lavarmi, vestirmi e andare in bagno!
Tutto ciò può sembrare scontato nella quotidianità di ciascuno, ma per me diventa una scalata per riconquistare la mia autonomia, la mia normalità pur in una diversa condizione.
Già questo può sembrare un obiettivo di vita irraggiungibile per un paraplegico, ma a me ciò non basta, non mi accontento, non mi sento appagato.
In me arde la passione per i motori, l’incidente in moto anzichè spegnerla, la alimenta.Il mio sogno è tornare a provare quelle intense emozioni che solo la moto può trasmettermi.
E’ durante l’esperienza ospedaliera, che comincio a coltivare il desiderio di agire anche a favore degli altri disabili. All’epoca non avevo le idee ben chiare sul cosa e come fare.
Un’esperienza che mi ha fatto riflettere?
A Milano presso Unità Spinale Unipolare Niguarda, ho ottenuto la patente guida B speciale . Il fatto straordinario è che sono riuscito a coinvolgere molti altri ricoverati con disabilità che hanno voluto farsi la patente. Non si era mai visto un numero così elevato di neo patentati!!
Un traguardo che mi ha portato soddisfazione e impulso a fare ancora di più, e mi ha aiutato a capire il percorso che dovevo intraprendere.
DALLE GARE DI MOTOCROSS A CROSSABILI: L’ESPERIENZA DI MATTIA CATTAPAN
Ho sperimentato numerosi sport praticabili in carrozzina, comprendendo l’importanza dello sport in una condizione di disabilità.
Ma la cosa che mi faceva sentire “normale” era solo l’emozione che mi davano i motori, per questo ho girato tutta Italia alla ricerca del mezzo che potesse essere sicuro ma che mi facesse anche divertire.
Il Kart era il giusto compromesso, ma non avevo soldi per poter creare il primo prototipo italiano adattato per disabili.
Grazie agli sponsor Alama e B-Baber, che hanno creduto in me quando il progetto era solo abbozzato, ho potuto realizzare il mio Kart Cross.
Ora sono il primo atleta in Italia disabile alla guida che gareggia con atleti normodotati, primo classificato nel trofeo del Nord e secondo nel campionato Italiano.
Sono riuscito a realizzare il mio sogno, e ho capito anche che alzare una coppa è meno importante di accendere un sorriso.
Per questo il 9 gennaio 2019 ho dato vita a CROSSABILI.
L’HO FATTO PER TUTTE LE PERSONE COME ME, PER DARE LORO DEGLI STRUMENTI REALI, PER LA VITA DI TUTTI I GIORNI, PER AIUTARLI A REAGIRE.
GLI OBBIETTIVI DI ASD CROSSABILI A FAVORE DEI DISABILI
CROSSabili è una associazione no profit che offre alle persone portatrici di handicap una serie di attività finalizzate all‘inclusione, alla condivisione, al divertimento, all’autonomia e allo sport. Un nuovo e diverso punto di riferimento per milioni di persone disabili in tutta Italia.
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